Sei interessato ad aprire un locale a Roma? Ecco quello che non devi mai sottovalutare quando si tratta di normative e autorizzazioni.
Investire sul proprio sogno è sempre meraviglioso in termini personali, ma deve ancorarsi saldamente alla realtà che ci circonda e integrarsi con il sistema legislativo in vigore. Che si tratti dell’avviamento di un bar oppure di un esercizio di somministrazione alimenti e bevande, ci sono dei vincoli da seguire. Sebbene la maggior parte delle attività commerciali non richiedano licenze, ci sono molte limitazioni per chi vuole aprire un locale a Roma e in provincia.
I requisiti per aprire un locale a Roma
Per iniziare una nuova attività di somministrazione, i titolari dell’esercizio in questione devono, necessariamente:
– Aver raggiunto la maggiore età;
– Essere in possesso del diploma di scuola media superiore;
– Se si tratta del campo alimentare, deve anche aver frequentato il corso ex REC per la somministrazione di alimenti e bevande.
Per l’apertura di un locale o un esercizio commerciale, si deve prestare molta attenzione ai documenti che debbono essere presentati agli Organi di competenza. Un ruolo fondamentale lo svolge la redazione della SCIA (Segnalazione Commerciale Inizio Attività), un’autocertificazione in cui si dichiara di possedere i requisiti necessari.
La SCIA è composta da:
• dati anagrafici dell’azienda e del suo titolare,
• allegati sanitari,
• relazione tecnica e la piantina planimetrica sulla regolarità dell’immobile,
• certificati del locale e del titolare.
Cosa fare per le attività nel settore alimentare?
Come abbiamo accennato, se si vuole aprire un pub, un ristorante oppure un bar c’è bisogno del corso SAB, che attesta il superamento dell’esame e, quindi, l’idoneità alla somministrazione di alimenti e bevande. Ci sono, comunque, delle eccezioni per chi ha, per esempio, frequentato la scuola alberghiera oppure uno specifico percorso professionale.