Chi è davvero il responsabile del servizio di protezione? Scoprilo con un corso RSPP!

Dal 1994, per la precisione dal D.Lgs. 19 settembre 1994 n. 626, è apparsa in Italia una nuova figura, che si occupasse della salute e della sicurezza dei lavoratori. Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione è un ruolo chiave all’interno delle dinamiche aziendali, disciplinato dal D.Lgs. 81/2008 a cui ogni datore di lavoro è vincolato.

Secondo quanto disposto dalla legge, si tratta di una persona “in possesso delle capacità e dei requisiti professionali, designata dal datore di lavoro, a cui risponde, per coordinare il servizio di prevenzione e protezione dai rischi”, detta in parole più familiari, è una figura superpartes, che agisce affinché vengano garantiti i diritti dei lavoratori ed evitati i rischi alla salute durante l’esercizio della professione.

Ma non finisce qui. Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione deve saper collaborare con tutte le figure e consulenti della società, interni ed esterni, come il medico competente e il rappresentante dei lavoratori.

Corso RSPP: chi può diventarlo?

Il Responsabile deve essere interno all’azienda, a volte può anche coincidere con lo stesso datore di lavoro, purché abbia seguito un percorso di formazione specifico. Sono molte le realtà che offrono corsi RSPP a Roma, perché è indispensabili che la persona che rivestirà la carica sia sufficientemente formata, che conosca i rischi evidenti e quelli meno riconoscibili, che sia in grado di sviluppare capacità gestionali e organizzative all’interno dell’azienda.

Una formazione completa prevede la durata di 40 ore, in cui l’utente affronterà differenti tematiche, dai rischi di natura gestionale, alla comunicazione aziendale e tutti i rischi che possono occorre da un punto di vista psicosociale, come stress, depressione, atti di mobbing e tutto quello che può provare un lavoratore.

Per questo il responsabile del servizio di prevenzione e protezione è fondamentale sia per il ciclo produttivo  dell’azienda che per quel lato umano del lavoro, non va mai dimenticato.